Il Punto : COVID-19 nell’area dell’euro

Il Punto : COVID-19 nell’area dell’euro: le misure di contenimento, sempre meno tollerate dalla popolazione, stanno facendo calare i nuovi casi. I vaccini cominciano a incidere sulla mortalità.

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L’intensità della campagna vaccinale è aumentata, ma gli ulteriori progressi attesi questo mese potrebbero essere rallentati dai vincoli all’utilizzo del vaccino AstraZeneca.

Il grado complessivo di restrizione è calato in marzo, dovrebbe restare stabile in aprile e quindi calare significativamente in maggio e giugno.

– Il terzo picco di casi di COVID-19 che ha colpito l’Unione Europea sembra essere stato contenuto grazie all’intensificazione delle misure restrittive. Il numero di nuovi casi nei 9 maggiori paesi dell’Unione ha iniziato a calare nella prima settimana di aprile, anche se il livello delle segnalazioni resta ben sopra le soglie di allarme.

La situazione più critica è attualmente in Francia, dove la curva dei contagi non ha ancora registrato alcuna flessione. Nell’Unione, la mortalità settimanale è circa la metà rispetto ai picchi di dicembre-febbraio e non è salita in misura significativa, pur restando elevata rispetto ai numeri della scorsa estate. In effetti, le statistiche demografiche registrano un numero di decessi totali pari o inferiore rispetto alla media stagionale.

– La minore risposta del tasso di mortalità all’incremento dei contagi potrebbe riflettere la progressiva diffusione delle vaccinazioni fra gli anziani.

In effetti, l’unico paese che si discosta dal quadro generale è l’Italia, dove il tasso di copertura degli anziani, in particolare nella fascia di età 70-79 anni, è più basso (soltanto il 13,4% ha ricevuto la prima dose, contro il 49,3% della Francia, il 24,7% del Belgio e il 44,7% della Polonia).

– La campagna di vaccinazione sta procedendo a ritmi circa doppi rispetto a febbraio, assistita dall’incremento delle forniture di dosi. I principali paesi effettuano attualmente 3-4mila somministrazioni al giorno ogni milione di abitanti. Secondo i dati ECDC, il 16% della popolazione UE ha ricevuto la prima dose, mentre il 6,7% ha già completato il ciclo completo; fra il personale sanitario, il 50% è già completamente vaccinato.

La disponibilità di vaccini crescerà ulteriormente dalla seconda metà di aprile, quando inizieranno le consegne del prodotto Janssen/Johnson&Johnson – che consentirà anche una notevole accelerazione del processo di immunizzazione, in quanto è mono-dose. Di contro, la confusa gestione della comunicazione e delle autorizzazioni riguardanti il vaccino AstraZeneca, prima riservato alla popolazione con meno di 65 anni di età e ora somministrato preferibilmente agli anziani, rischia di creare problemi alla campagna vaccinale nelle prossime settimane.

– Per quanto riguarda le misure di contenimento, Germania e Olanda hanno prorogato fino alla terza settimana di aprile le restrizioni in vigore, mentre la Francia le ha reintrodotte fino al 2 maggio su tutto il territorio metropolitano.

L’Italia continua ad applicare il sistema delle fasce di rischio, che si riflette in una restrizione media simile a quella della seconda metà di dicembre. In Spagna, il regime implica attualmente restrizioni simili come effetti a quelle di inizio settembre.

– Nei 6 maggiori paesi dell’Eurozona, l’impatto aggregato delle restrizioni sulla mobilità collettiva si è ridotto significativamente tra febbraio e marzo. Ciò vale sia per gli spostamenti verso luoghi di lavoro, per i quali il divario è simile a quello di settembre o ottobre 2020, sia per quelli connessi ad attività commerciali o di intrattenimento. In questo caso, però, il gap resta elevato, simile a quello di novembre-dicembre 2020.

Non ci attendiamo miglioramenti significativi in aprile, ma la mobilità sembra destinata a recuperare terreno in maggio e giugno con gli allentamenti delle restrizioni che accompagneranno il calo dei nuovi casi segnalati. Conseguentemente, le vendite al dettaglio potrebbero aver recuperato un po’ di terreno in marzo e aprile, pur restando ben sotto la norma, mentre una ripresa più importante dovrebbe osservarsi nella seconda parte del trimestre in corso. Per ora, resta solida l’aspettativa di un rimbalzo del PIL nel 2° trimestre, dopo un primo quarto ancora negativo.

Verbali FOMC: in base alla guidance, le svolte su tassi e acquisti dipenderanno dall’“effettivo progresso” verso gli obiettivi su prezzi e occupazione, e non dalle previsioni.

La credibilità della Fed sarà messa a dura prova nei prossimi mesi, con l’arrivo di una probabile, lunga serie di indicazioni di marcato progresso su entrambi i mandati relativi a prezzi e occupazione.

– I verbali della riunione del FOMC di marzo danno un messaggio sempre dovish, confermando un diffuso consenso a favore del mantenimento delle politiche in atto “per un certo tempo”.

– Le previsioni dello staff e dei partecipanti sono considerevolmente migliorate rispetto a gennaio, grazie all’approvazione del nuovo pacchetto di stimolo, più ampio di quanto atteso, tuttavia i rischi sulla crescita restano ampi e verso il basso, per via dell’incertezza sull’evoluzione sanitaria. Invece, sull’inflazione i rischi sono ora considerati “bilanciati”. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, si rileva il miglioramento recente e si prevede un’ulteriore crescita solida della dinamica occupazionale. Tuttavia, i partecipanti ritengono che l’economia sia ancora lontana dall’obiettivo di massima occupazione “inclusiva e diffusa”.

Alcuni sottolineano che la partecipazione è ancora bassa e frenata dagli effetti della pandemia sulla riapertura delle scuole e sui timori di contagio. Inoltre, “diversi” partecipanti sottolineano che la riallocazione settoriale dei posti di lavoro disponibili e la ristrutturazione in molti settori rallenteranno il riassorbimento dei disoccupati. I partecipanti prevedono che l’inflazione nei prossimi mesi superi temporaneamente il 2% per via del confronto con il 2020. La maggior parte dei partecipanti ritiene che i vincoli all’offerta possano dar luogo ad aumenti dei prezzi spinti dalla riapertura dell’economia, ma dopo questi aggiustamenti il sentiero dell’inflazione dovrebbe muoversi su una traiettoria coerente con gli obiettivi della Fed.

– I partecipanti concordano sulla dipendenza del sentiero dell’economia dagli sviluppi del virus e dalle vaccinazioni, e ribadiscono l’impegno a usare tutti gli strumenti disponibili. Nonostante alcuni segnali di miglioramento degli indicatori, si ritiene che la guidance resti appropriata, rilevando che la dipendenza della guidance stessa dai risultati e non dalle previsioni, permette di ridurre la frequenza di eventuali modifiche. I partecipanti notano l’importanza di comunicare con chiarezza che la guidance implica la dipendenza di tassi e acquisti da “effettivo progresso” verso gli obiettivi su prezzi e occupazione, e non da previsioni.

I partecipanti (inteso come consenso unanime) ribadiscono che probabilmente ci vorrà “un certo tempo” prima che si registri “ulteriore sostanziale progresso” verso gli obiettivi, e che “gli acquisti continueranno almeno al ritmo attuale fino ad allora”. Alcuni partecipanti notano l’importanza di comunicare la propria valutazione dei progressi verso gli obiettivi “ben in anticipo” rispetto al momento in cui sarà tale da determinare un cambiamento del ritmo di acquisti.

– A questo proposito, in un discorso Powell ha aperto la strada verso una chiarificazione di come la Fed identifica i “progressi” necessari a determinare le svolte della politica monetaria, toccando due temi: la pandemia e il mercato del lavoro. Sul primo fronte, Powell ha sottolineato la divergenza fra il sentiero dei paesi avanzati che procedono, se pure a velocità variabile,, verso una possibile immunità di gregge entro fine estate, e i paesi emergenti, invece molto più indietro, e ha definito le vaccinazioni globali come un effettivo rischio “al progresso che stiamo facendo”.

Per il secondo criterio, commentando il brillante employment report di marzo, con 916 mila nuovi occupati e un calo di due decimi della disoccupazione, Powell ha affermato che “abbiamo avuto un assaggio di cosa sia un progresso più rapido (…): intorno a 1 mln di posti di lavoro”. Powell ha aggiunto che la Fed vuole vedere “una serie di mesi come quello per potere realmente cominciare a mostrare progresso verso i nostri obiettivi”. Ecco le chiavi di lettura per i tempi della discussione del tapering che, a nostro avviso, non potrà avvenire prima dell’autunno.

– In conclusione, pur in presenza di una traiettoria solida per l’occupazione e un rialzo atteso dell’inflazione, il FOMC conferma la volontà di “toccare con mano” il controllo della pandemia e di registrare miglioramenti ulteriori e diffusi di più indicatori del mercato del lavoro prima di segnalare che si stanno facendo “ulteriori progressi sostanziali”.

Per ora la Fed è votata alla pazienza e non si farà spostare dal probabile arrivo di una sequenza di sorprese positive, sia sulla crescita sia sui prezzi, almeno fino a dopo l’estate. Si vedrà se il mercato sarà disposto a crederle.

Fonte: BondWorld.it


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