Il Punto : FOMC: vedere per credere

Il Punto : FOMC: vedere per credere. La Fed prevede un netto miglioramento dello scenario di crescita, prezzi e occupazione, ma rinvia qualunque cambiamento di policy al raggiungimento di “progresso effettivo, non progresso previsto”.

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Ora si vedrà se anche il mercato adotterà un analogo atteggiamento “scettico” riguardo alle previsioni della Fed o se/quanto crederà alla conversione della Banca centrale verso una politica monetaria non più preventiva ma esclusivamente reattiva.

– La riunione del FOMC si è conclusa come atteso, senza modifiche alle indicazioni di politica monetaria, nonostante significative revisioni verso l’alto dello scenario economico. Il comunicato è poco variato. Le uniche modifiche riguardano la valutazione congiunturale, in cui si afferma che gli “indicatori di attività economica e di occupazione hanno svoltato verso l’alto recentemente”, anche se i settori colpiti dalla pandemia restano deboli e l’inflazione continua a rimanere sotto il 2%.

Per il resto, i rischi sono ancora concentrati sull’evoluzione del virus e la guidance su tassi e acquisti resta invariata: il sentiero dell’economia continua a dipendere significativamente dall’andamento del virus e dalle misure.

– Il focus a questa riunione era la revisione delle proiezioni macroeconomiche. Come atteso, le variazioni sono marcate per il 2021, con un netto miglioramento previsto per crescita e disoccupazione e rialzi dell’inflazione. Il tasso di disoccupazione di più lungo termine è stato abbassato a 4% da 4,1%, mentre si prevede un tasso di disoccupazione inferiore a tale livello di 5 decimi nel 2023, a conferma del fatto che la Fed segue anche altre variabili nella valutazione della “massima occupazione”.

L’inflazione è vista al 2,4% nel 2021, senza determinare reazioni sui tassi, per poi rientrare al 2% nel 2022. Inoltre, nel 2023, l’inflazione è prevista a 2,1%, con un segnale di volontà di mantenere condizioni finanziarie compatibili con un modesto overshooting dell’inflazione.

– Invece, senza sorprese, il sentiero mediano dei tassi rimane stabile fino al 2023 ma aumenta il numero di “punti” che vedono rialzi nel 2023 e, soprattutto, si inseriscono alcuni punti in rialzo anche nel 2022 (v. grafico). In contrasto con le proiezioni di dicembre, dove c’era unanimità per tassi fermi, l’anno prossimo ci sono 4 punti (su 18) sopra lo zero (tre punti fra 0,25% e 0,5%, e un punto a 0,5%-0,75%).

Per il 2023, rispetto a 5 punti che indicavano rialzi nel grafico di dicembre, ora ce ne sono 7 (due a 1%-1,25%, tre a 0,75%-1%, uno a 0,5%-0,75% e uno a 0,25%- 0,5%). La maggioranza dei partecipanti al FOMC è ancora “convinta” dello scenario di tassi fermi, che ha ancora un ampio consenso, ma si apre una crepa crescente nell’unanimità del FOMC sullo scenario dei tassi.

– Nella conferenza stampa, Powell ha ribadito che “l’economia è molto lontana dai nostri obiettivi di occupazione e inflazione e probabilmente richiederà del tempo perché sia raggiunto un sostanziale ulteriore progresso” e ha riaffermato che la Fed “continuerà a fornire all’economia il supporto necessario fino a quando ce ne sarà bisogno”.

Questa è la versione discorsiva della guidance su tassi e acquisti: la Fed è lontana da una svolta sui tassi e ci vorrà ancora “del tempo” anche solo per discutere di modifiche al ritmo degli acquisti.

– Tutta l’analisi di Powell sullo scenario di politica monetaria ha ruotato intorno a un punto centrale: la Fed intende “mantenere una stance accomodante fino a quando questi obiettivi di occupazione e inflazione non saranno raggiunti” e vuole vedere “progresso effettivo, non progresso previsto”.

– Powell ha notato che mancano 9,5 mln di posti di lavoro rispetto a febbraio 2020, di cui 3 mln nei settori dei servizi aggregativi. Sull’inflazione, Powell ha ribadito l’impegno a raggiungere un livello di inflazione moderatamente al di sopra del 2% “per qualche tempo”.

Powell ha dedicato molto spazio alla lettura delle previsioni di inflazione, affermando che il superamento transitorio del 2% nel 2021 non soddisfa lo standard richiesto per una svolta sui tassi. A suo avviso il salto della dinamica dei prezzi atteso nel 2021 sulla scia del previsto rafforzamento della domanda è un 2219fenomeno che concerne solo i livelli, e rientrerà nel 2022.

– Riguardo ai movimenti dei punti nelle proiezioni dei tassi, Powell ha affermato che una “forte maggioranza” nel Comitato prevede tassi fermi su tutto l’orizzonte previsivo. A suo avviso, i punti non sono “promesse” e “non darebbe troppo peso” al grafico a punti questo mese. Riguardo alla definizione del tempo che manca alla discussione del tapering, Powell ha ribadito che se ne parlerà solo quando i dati daranno indicazioni di miglioramento.

La dinamica occupazionale dei prossimi trimestri sarà cruciale per determinare il via al dibattito. Il messaggio è invariato: la Fed non è più pre-emptive e reagirà solo di fronte a effettivi miglioramenti su occupazione e inflazione, non più sulla base di aspettative.

– Sul fronte del rialzo dei rendimenti, Powell ha ribadito che la Fed segue l’andamento di un insieme di condizioni finanziarie, che devono restare accomodanti e non mettere a rischio il perseguimento degli obiettivi.

Secondo Powell, la Fed reagirebbe in caso di cambiamento delle condizioni finanziarie o di fronte ad andamenti disordinati del mercato, in linea con le sue affermazioni di qualche settimana fa, confermando la neutralità di fronte ai recenti movimenti della curva dei rendimenti.

– Nell’insieme quindi, la conferenza stampa non ha modificato il messaggio generale del FOMC: prima di qualsiasi svolta, la Fed vorrà “vedere per credere”. I rischi per le previsioni di politica monetaria, a nostro avviso, riguardano la possibilità che la crescita, l’occupazione e l’inflazione siano anche più forti di quanto previsto ora, con eventuali tempi più rapidi per la svolta dei tassi (che noi prevediamo in autunno 2023).

Riteniamo comunque che l’asticella per le svolte siano molto alte e la Fed avrà, a nostro avviso, un grado di tolleranza elevato. Per il tapering, difficilmente c’è spazio per anticipare il dibattito all’estate. Infine, riguardo al Supplementary Leverage Ratio, le cui modifiche sono in scadenza il 31marzo, Powell ha affermato che una decisione verrà annunciata nei prossimi giorni.

Fonte: BondWorld.it


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