Intesa Sanpaolo – Area euro. La crescita annua di M3 potrebbe essere ulteriormente accelerata in giugno da 8,9% a 9,1% a/a, trainata dalla forte dinamica di M1 …
Intesa SanPaolo
Dal lato degli attivi bancari, l’espansione dovrebbe riflettere ancora una robusta dinamica del credito al settore privato e al settore pubblico, anche se il primo fattore dovrebbe gradualmente perdere slancio nei prossimi mesi.
– Germania. Si prevede che l’indice IFO continui la sua ripresa in luglio. Stimiamo che l’indice salgadall’86,2 di giugno a 89,3, grazie a un miglioramento sia delle condizioni attuali (da 81,2 a 85,4) sia delle aspettative sull’attività futura (da 91,4 a 93,2).
Ciò sarebbe in linea con l’indagine PMI di questo mese. Tuttavia, i livelli di attività restano molto bassi, mentre aumentano i timori di una seconda ondata di COVID-19.
Stati Uniti
– Gli ordini di beni durevoli a giugno (prel.) sono previsti in aumento di 8,5% m/m, dopo +15,7% m/m di maggio.
Le indagini del settore manifatturiero a giugno hanno riportato incrementi marcati dei nuovi ordini e la ripresa solida delle vendite di auto indica un trend positivo per gli ordini nel settore dei trasporti, nonostante la debolezza dell’aeronautica. Al netto dei trasporti, gli ordini dovrebbero essere in rialzo di 3,5% m/m, dopo 3,7% m/m.
I market mover della settimana
Nell’area euro, il focus della settimana sarà sui dati preliminari relativi al PIL del 2° trimestre, che saranno diffusi venerdì 31: ci attendiamo una contrazione dell’attività economica a due cifre per Francia, Italia e Spagna e per l’intera Eurozona.
L’indice di fiducia della Commissione Europea dovrebbe mostrare un ulteriore recupero a luglio. Nello stesso mese, l’inflazione è vista in calo in Germania (a 0,2%, per via del taglio dell’IVA), stabile in Francia (a 0,2%) e nell’insieme dell’Eurozona (a 0,3%) e in temporaneo aumento in Italia (a 0,3%). La disoccupazione è attesa in salita a giugno sia nell’area euro che in Germania e Italia.
Nella prossima settimana il focus negli Stati Uniti sarà sulla riunione del FOMC e sui dati del PIL del 2° trimestre. La Banca centrale, segnalando preoccupazione per il quadro sanitario e la necessità di ulteriore stimolo fiscale, potrebbe rafforzare la forward guidance ancorando la stance di politica monetaria al superamento dell’obiettivo di inflazione.
Fra i dati, il PIL del 2° trimestre dovrebbe confermare il crollo della crescita, con il contributo dominante del calo dei consumi. La fiducia dei consumatori a luglio dovrebbe correggere per via dei timori per i contagi e per il mercato del lavoro. Gli ordini di beni durevoli, i consumi e il reddito personale a giugno sono attesi in rialzo. Il deflatore core dei consumi a giugno è atteso in aumento di 0,2% m/m.
I dati e gli eventi di venerdì
Area euro.La stima flash del PMI composito mostra un balzo da 48,5 a 54,8in luglio, con ampi progressi per nuovi ordini (52,7), occupazione (46,4) e ordini da evadere (48,8). Nei servizi, l’indice di attività è balzato da 48,3 a 55,1; per la prima volta da febbraio, una maggioranza di imprese osserva un incremento dei nuovi lavori. Nel manifatturiero, l’indice di produzione è passato da 48,9 a 54, ma è positivo anche l’andamento di ordinativi (55,5) e ordini esteri (51,9).
Per quanto riguarda l’occupazione, gli indici sono sì migliorati, ma continuano a segnalare una contrazione degli organici: 42,7 nel manifatturiero e 47,8 nei servizi. Si attenua la pressione al ribasso sui prezzi di vendita (49,3 nel manifatturiero e 48,1 nei servizi); tensioni al rialzo sugli input sono segnalate nei servizi (52,9) ma non nel manifatturiero. A livello geografico, l’indice tedesco è salito a 56,7 e 50,0 rispettivamente per servizi e industria; quello francese, a 51,4 e 52,6 rispettivamente. I PMI rafforzano le aspettative che nel terzo trimestre si osserverà un netto rimbalzo del PIL dell’eurozona, con un parziale riassorbimento dell’eccezionale contrazione verificatasi nel primo semestre.
Area euro. In un’intervista a La Repubblica, il consigliere esecutivo della BCE Fabio Panetta ha dichiarato che, a meno di sorprese significative al rialzo sui dati macroeconomici, la banca centrale utilizzerà appieno il plafond di risorse annunciato del PEPP.
Secondo Panetta le misure di politica monetaria messe in campo da marzo produrranno entro fine 2022 un aumento cumulato di 0,8% per l’inflazione e di 1,3% per il PIL. Tuttavia, secondo l’ex direttore generale di Banca d’Italia l’economia dell’area euro non tornerà ai livelli pre-crisi prima di fine 2022.
Italia. La fiducia delle imprese ha mostrato un ulteriore recupero a luglio, mentre il morale dei consumatori è calato moderatamente. I dati sono risultati di poco inferiori alle attese. L’indice composito di fiducia delle imprese diffuso dall’Istat è salito a 76,7 da 66,2 di giugno, pur rimanendo ancora al di sotto del livello di marzo (79,1).
Il recupero è trainato dai settori più colpiti in precedenza, vale a dire i servizi (a 65,8 da 52,1) e il commercio al dettaglio (a 86,3 da79,6); tuttavia, i livelli degli indici di fiducia, per entrambi i settori, rimangono particolarmente depressi in prospettiva storica. Anche le costruzioni hanno registrato un miglioramento (a 129,7 da 124).
Nel settore manifatturiero, la fiducia delle imprese è salita a 85,2 a luglio da 80,2 di giugno e 71,7 a maggio (e da 86 a marzo). La ripresa è diffusa a tutte le principali componenti; gli ordini sono migliorati più dal mercato interno che dall’estero; le scorte hanno iniziato a rientrare dal picco del mese scorso; le prospettive sull’occupazione sono migliorate solo moderatamente.
Il morale delle famiglie è sceso inaspettatamente a 100 a luglio da 100,7 a giugno (contro 100,3 a marzo).
Le valutazioni degli intervistati sul clima economico nazionale e la componente delle aspettative, che erano salite in misura decisa a giugno, sono calate a luglio, mentre il clima personale e le valutazioni sulla situazione corrente hanno continuato ad aumentare.
Le preoccupazioni delle famiglie sulla disoccupazione sono calate solo lievemente, rimanendo su livelli storicamente molto elevati, a 92 da 93,7 a giugno (e dal picco di maggio a 120,8). I dati sugli indici di fiducia di luglio, lievemente più deboli delle aspettative, segnalano che il recupero di attività atteso nel trimestre in corso sarà meno accentuato rispetto alla caduta vista nei tre mesi precedenti.
Italia. I dati sul commercio estero extra-UE a giugno hanno evidenziato un marcato recupero sia per le esportazioni (+14,9% m/m, dopo il +36,7% m/m precedente), sia per le importazioni (+20% m/m, dopo quattro mesi di calo). Entrambi i flussi restano in ampio calo sull’anno (export -15,6%, import -17%). La crescita dell’export sul mese è trainata, come già a maggio, dai comparti più falcidiati in precedenza ovvero beni di consumo durevoli (+43,3%) e beni strumentali (+24,9%); entrambi restano ampiamente in rosso sull’anno (-22,9% e -13,4%, rispettivamente); si salvano dalla flessione tendenziale solo i beni di consumo non durevoli (+9,9%).
Oltre ai beni durevoli e strumentali, il rimbalzo dell’import è dovuto anche all’energia (+41,5% m/m), che però resta in calo di oltre il 50% sull’anno. Le variazioni tendenziali più negative riguardano l’export verso i Paesi MERCOSUR (-32,7%) e gli Stati Uniti (-22,4%), e l’import da OPEC (-47,2%) e Russia (-41,5%); in aumento le vendite verso Svizzera e Giappone e gli acquisti dalla Cina (+24,3%). L’Italia mantiene un ampio surplus commerciale verso USA, Svizzera e Regno Unito, e un ampio deficit verso la Cina. Il commercio estero è in una fase di chiaro recupero, che potrebbe continuare nei prossimi mesi; tuttavia, entrambi i flussi resteranno significativamente inferiori ai livelli pre-shock ancora per molto tempo.
Stati Uniti
– Contagi 4233923, nuovi contagi 66500, decessi 146934, guarigioni 1297863 (Fonte: JHU).
– I nuovi contagi sono in aumento negli ultimi 14 giorni in 44 stati, circa stabili in 15 stati e in calo in due stati (fra cui l’Arizona).
I nuovi decessi sono in crescita in 27 stati nelle ultime due settimane (fonte: NYT). L’accelerazione dei nuovi contagi si sta trasferendo sui dati di attività, che mostrano un appiattimento della curva della ripresa e un possibile rallentamento da luglio in poi.
– I repubblicani dovrebbero presentare oggi in Senato la proposta di legge con misure per circa 1 tln di dollari, dopo un week end di negoziati fra l’amministrazione e la leadership del partito. Le misure inserite nel pacchetto dovrebbero includere: un nuovo round di trasferimenti alle famiglie, uguale a quello di aprile (1200 dollari per i contribuenti con reddito inferiore a 75 mila dollari, in ammontare ridotto con il crescere del reddito al di sopra di tale soglia); 100 mld per le scuole e le università, 16 mld per test per Covid-19; l’estensione oltre il 31 luglio di un’integrazione dei sussidi di disoccupazione, modificata dagli attuali 600 dollari alla settimana a un ammontare tale da rendere i sussidi pari al 70% del salario precedente; un’estensione del blocco degli sfratti.
Non sono previsti fondi per gli stati, pari invece a 1 tln di dollari, nel disegno di legge democratico approvato alla Camera.
Il pacchetto democratico, complessivamente pari a circa 3,5 tln di dollari, prevede un’estensione dell’integrazione dei sussidi attuale fino a fine anno. La leadership della Camera ha criticato la versione repubblicana affermando che è eccessivamente complicata da attuare e gli stati non hanno le strutture per definire in tempi rapidi integrazioni condizionate ai salari precedenti dei disoccupati, rischiando così di interrompere il flusso di trasferimenti in una fase in cui sono essenziali.
La distanza fra democratici e repubblicani è particolarmente ampia anche sul fronte dei trasferimenti agli stati, che probabilmente sono una condizione necessaria per un accordo. I repubblicani probabilmente proporranno una breve estensione dell’integrazione dei sussidi (in scadenza il 31 luglio) mentre si negozia, ma i democratici hanno dichiarato di essere contrari a separare le parti del pacchetto da approvare.
– Il PMI manifatturiero flash a luglio sale a 51,3 da 49,8 di giugno, mentre l’indice dei servizi aumenta a 49,6 da 47,9. Entrambi gli indici registrano aumenti della componente nuovi ordini e il rialzo del sotto-indice occupazione a 50, mentre i tempi di consegna si normalizzano. I dati puntano a una ripresa dell’attività in tutti i settori, ma non modificano la valutazione di livelli sempre molti inferiori a quelli pre-pandemia.
Inoltre, alla luce della diffusa inversione del processo di riapertura nei servizi di gran parte degli stati meridionali e occidentali, le informazioni delle indagini mensili sono poco indicative per i trend dei prossimi mesi, che dovranno esser valutati attraverso l’andamento degli indicatori settimanali, in flessione ora in diversi comparti.
Fonte: BondWorld.it