Intesa Sanpaolo – Area euro. Ci attendiamo che la stima flash del PMI manifatturiero mostri un nuovo miglioramento in luglio, sia pure probabilmente più limitato che nei due mesi precedenti: vediamo l’indice a 49,1da 47,4 di giugno. …
Intesa SanPaolo
Il PMI servizi è atteso anch’esso in risalita, a 50,2da 48,3 precedente. Il PMI composito dovrebbe di conseguenza migliorare da 48,5 a 50,5.
In sostanza, gli indici dovrebbero assestarsi in prossimità della soglia di 50, dopo i minimi storici toccati lo scorso aprile.
– Italia. La fiducia di famiglie e imprese dovrebbe evidenziare un ulteriore recupero a luglio, dopo che già il mese scorso aveva fatto segnare un rimbalzo dal minimo storico di maggio (le indagini non erano state diffuse nel mese di aprile).
Il morale dei consumatori è visto a 104 da 100,6 di giugno; il miglioramento dovrebbe riguardare più la condizione corrente che non le aspettative; rimarranno elevate, pur in attenuazione rispetto al mese scorso, le preoccupazioni delle famiglie sulla situazione occupazionale.
L’indice composito di fiducia delle imprese è atteso a 74 a luglio da 65,4 a giugno; l’IESI resterebbe perciò ancora al di sotto del livello di marzo e ben inferiore alla media storica.
Il miglioramento dovrebbe essere più marcato nel manifatturiero (dove l’indice è visto a 84 da 79,8 precedente) che nei servizi.
– Belgio. L’indice di fiducia economica elaborato dalla Banca del Belgio è visto continuare la sua risalita a luglio, stimiamo a -18 da -22,9. Nel mese il recupero dovrebbe essere guidato soprattutto dal manifatturiero, dopo che a giugno il rimbalzo aveva riguardato soprattutto il commercio al dettaglio e le costruzioni.
L’indice rimarrebbe comunque di oltre 15 punti al di sotto del livello dei primi due mesi dell’anno.
Stati Uniti
– L’indice PMI Markit manifatturiero a luglio (prelim.) è previsto in rialzo a 52 da 49,8 di giugno. L’indagine dovrebbe confermare la diffusione della ripresa nel manifatturiero, nonostante la riaccelerazione dei contagi in molti Stati.
Nei servizi, l’indice dovrebbe salire a 51da 46,7 di giugno, con possibili freni in alcuni settori aggregativi e nella sanità, per via del peggioramento del quadro epidemiologico in gran parte degli Stati meridionali e occidentali. Le imprese dovrebbero riportare preoccupazione per il mancato controllo dei contagi.
– Le vendite di case nuove a giugno sono attese a 710 mila, da 676 mila di maggio (+16,6% m/m). La fiducia dei costruttori di case a giugno è salita a 58 da 37 di maggio, pur restando lontano dai livelli pre-pandemia (72 a marzo), mentre i nuovi cantieri hanno recuperato solo in minima parte il crollo di aprile.
Il ritorno delle vendite di case nuove verso i ritmi di inizio 2020 richiederà del tempo non solo per via dell’elevato tasso di disoccupazione, ma anche per la situazione di eccesso di domanda che caratterizza il mercato immobiliare residenziale.
I dati e gli eventi di ieri
Area Euro. La stima flash dell’indice di fiducia dei consumatori elaborato dalla Commissione Europea ha registrato una lieve flessione a luglio, a -15,0 punti da -14,7 di giugno. L’indice, fermo sotto la media storica, retrocede dopo due mesi di crescita ma conferma il superamento del punto di minimo del ciclo.
L’indagine congiunturale di luglio riflette l’incertezza sull’evoluzione della pandemia nei paesi dell’Eurozona. Ci aspettiamo una lenta risalita nei prossimi mesi, anche se permangono rischi al ribasso.
Francia. A luglio, l’indice di fiducia delle imprese manifatturiere elaborato dall’INSEE ha visto una risalita, a 82 da 78 di giugno. Nonostante il balzo di +24 punti dal minimo registrato ad aprile, il dato rimane ben al di sotto della media storica di 100.
L’attività ha segnato una ripresa diffusa in tutti i settori, e in particolare nei comparti più colpiti in precedenza, come automotive e gomma-plastica; anche in questo caso, però, gli indici dei singoli settori restano al di sotto del valore di lungo periodo.
Area euro. La ripresa nel numero di contagi e i focolai locali che sono emersi in diversi paesi stanno portando a un inasprimento delle misure precauzionali. In Belgio, è stato istituito l’obbligo di indossare una mascherina anche in luoghi pubblici chiusi, mercati e strade affollate (era già in vigore sul trasporto pubblico, nei negozi, nei cinema e nei musei).
In Francia, dal 20 luglio è stato ripristinato l’obbligo di mascherina nei luoghi chiusi. In Germania, il governo federale e gli Stati hanno siglato un accordo per istituire zone rosse locali; la stima a 7 giorni di Rt pubblicata dal Koch Institut è ancora di 1,05 (0,96-1,16), sebbene in calo rispetto a una settimana fa.
In Lussemburgo, l’uso della mascherina è stato reso obbligatorio nel caso di assembramenti di almeno 20 persone, se il distanziamento di 2 metri non è possibile. Anche l’Austria ha ripristinato l’obbligo di indossare la mascherina in luoghi chiusi (negozi, uffici postali, banche), oltre a istituire un obbligo di test per i viaggiatori provenienti da zone a rischio.
In Spagna, il tentativo di limitare le perdite per la stagione turistica 2020 (si stima che il calo della bilancia turistica in aprile e maggio abbia raggiunto i 15 miliardi) si è scontrato subito con la ripresa dei contagi, saliti a ben 971 nelle ultime 24 ore: Catalogna, Barcellona e alcune aree limitrofe sono soggette a confinamento, così come aree più limitate in altre regioni; in precedenza, lo stesso era accaduto in Galizia. In Spagna, i maggiori centri di diffusione sembrano essere i locali notturni.
Stati Uniti
– Contagi 4034102, nuovi contagi 70900, decessi 144242, guarigioni 1233269 (Fonte: JHU).
– Il mancato accordo fra l’amministrazione e la leadership repubblicana del Senato sta frenando la definizione della proposta per l’atteso pacchetto di stimolo fiscale. McConnell ha dichiarato che i dettagli verranno presentati all’inizio della prossima settimana.
Il pacchetto dovrebbe includere un’estensione fino a fine anno dell’integrazione federale dei sussidi di disoccupazione, in scadenza il 31 luglio. Secondo il segretario del Tesoro, tale integrazione dovrebbe essere ridotta rispetto agli attuali 600 dollari alla settimana e fissata al 70% del salario precedente.
Il ritardo nell’attuazione del nuovo pacchetto farà sì che in molti Stati, per questioni burocratiche, l’integrazione si interromperà alla fine di questa settimana e poi richiederà un nuovo processo per la riattivazione del programma, di fatto creando un possibile calo improvviso del reddito disponibile per qualche settimana.
Lo stesso segretario del Tesoro ha aggiunto che l’implementazione della proposta di collegamento dei sussidi al salario precedente in molti Stati potrebbe richiedere tempo e si sta considerando anche una transizione con un’integrazione fissa temporanea di 200 dollari alla settimana.
Fra gli altri elementi in discussione per il nuovo pacchetto repubblicano, c’è un’altra tornata di trasferimenti diretti alle famiglie, simile ai “recovery check” inviati ad aprile. Trump aveva spinto per includere un taglio della payroll tax, ma ha poi desistito di fronte all’opposizione repubblicana. Fra gli interventi, dovrebbe essere inclusa l’espansione del credito d’imposta alle imprese, che coprirebbe fino all’80% delle retribuzioni, già incorporata nel pacchetto democratico.
Per ora, le uniche misure quantificate sono 105 mld per scuole e università(con il 30% riservato a istituzioni che riaprono l’istruzione con presenza fisica)e 16 mld per test per Covid-19. In base a una versione preliminare del testo riportata dal NY Times, i trasferimenti a stati ed enti locali verrebbero aggiunti successivamente in base alle discussioni con i democratici.
Lo stato preliminare dei negoziati fra leadership repubblicana e Casa Bianca rende improbabile che ci possa essere un accordo di massima con i democratici entro la fine della prossima settimana.
L’incertezza sul rinnovo dell’integrazione dei sussidi, insieme al livello sempre elevato dei nuovi contagi e alla reintroduzione di limiti alle attività aggregative in molti stati, determinerà un rallentamento della dinamica della ripresa e un peggioramento della fiducia delle famiglie nelle prossime settimane.
– Trump ha annunciato la cancellazione della parte pubblica degli eventi collegati alla Republican National Convention, che avrebbero dovuto svolgersi a Jacksonville, Florida, citando i crescenti problemi sanitari dello Stato.
I delegati repubblicani si riuniranno in North Carolina, dove era stata inizialmente programmata la Convention, il 24 agosto.
– Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione nella settimana conclusa il 18 luglio aumentano di 109mila unità, salendo a 1,416 mln da 1,307 mln della settimana precedente. I nuovi sussidi erogati con i programmi federali per la pandemia aumentano ancora, salendo a 974 mila da 955272.
La somma di nuovi sussidi (non destagionalizzati) e delle nuove richieste è pari a 1,371 mln. I sussidi statali esistenti nella settimana conclusa l’11 luglio calano a 16,197 mln (una correzione di 1,107 mln) da 17,304 mln.
Sommando i sussidi esistenti erogati con i fondi statali e con quelli federali (non destagionalizzati), si registra un totale pari a 31,308 mln nella settimana conclusa l’11 luglio. I dati sono in linea con le informazioni relative alle somme pagate per l’integrazione: sono stati erogati 18,3 mld di dollari nella settimana conclusa il 18 luglio, equivalenti a 30,5 mln di integrazioni da 600 dollari.
L’interruzione del trend in calo dei nuovi sussidi nelle ultime settimane coincide con l’inversione del processo di riapertura delle attività negli stati colpiti dall’aumento dei nuovi contagi e segnala un possibile appiattimento della curva della ripresa, in concomitanza con l’aumento dell’inclinazione della curva della pandemia.
In questi giorni si apre il dibattito in Congresso per la stesura del nuovo pacchetto fiscale. Come noto, l’integrazione di 600 dollari a settimana (quasi il doppio rispetto al sussidio statale medio intorno a 360 dollari a settimana) è in scadenza a fine luglio ed è ancora incerto se verrà rinnovata (prevediamo di sì), ma soprattutto in che ammontare. Un’analisi dell’Univ. of Chicago stima che il 68% dei disoccupati riceva sussidi superiori ai loro salari precedenti, con la mediana del 34% in eccesso rispetto al reddito da lavoro.
È possibile che il rinnovo dell’integrazione avvenga a un livello inferiore di circa il 30% rispetto a quello attuale, tuttavia i negoziati fra repubblicani e democratici hanno molte voci controverse, prima fra tutte, il finanziamento agli Stati richiesto come condizione necessaria per un accordo da parate dei democratici, ma osteggiata dai repubblicani.
Un elemento di incertezza sul pacchetto definitivo deriva anche dal fatto che la leadership repubblicana del Senato e l’amministrazione non hanno una proposta ben delineata (v. sopra) da cui partire per definire il compromesso con i democratici. Nonostante lo stallo del trend dei nuovi sussidi, sulla base dell’andamento dei sussidi esistenti moderato la previsione è che anche a luglio l’employment report registri crescita dell’occupazione.
Fonte: BondWorld.it