Intesa Sanpaolo – Stati Uniti. La fiducia dei consumatori rilevata dal Conference Board a luglio dovrebbe correggere a 93 da 98,1 di giugno, sulla scia del deterioramento del quadro sanitario e dell’incertezza sullo scenario del mercato del lavoro e alla luce dell’andamento degli altri indici di fiducia a luglio …
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Il calo dovrebbe essere causato da contrazioni sia per le aspettative sia per le condizioni correnti. Queste ultime sono state le più colpite dalla pandemia, con un ritorno su livelli che non si vedevano dal 2013. L’indagine dovrebbe riportare preoccupazione per la ripresa dei nuovi contagi e per le prospettive del mercato del lavoro.
Per ora, la fiducia, e quindi anche i consumi, sono stati sostenuti dall’intervento di politica fiscale ma in queste settimane le famiglie subiscono anche gli effetti dell’incertezza sull’estensione di molte misure di sostegno introdotte con il CARES Act e ora vicine alla scadenza.
I dati e gli eventi di ieri
Germania. L’indagine IFO di luglio sembra indicare che l’attività economica è entrata nella seconda metà dell’anno con un’intonazione positiva, sulla scia del rimbalzo dell’attività dopo i mesi di confinamento. A luglio, l’indice generale è cresciuto più delle attese, a 90,5da 86,3 di giugno (dato rivisto al rialzo). La sorpresa positiva viene dal netto miglioramento delle aspettative degli operatori, il cui indice sulle attese migliora a 97,0 da 91,6.
L’indice sulla situazione corrente migliora anch’esso, ma meno, a 84,5 da 81,3. Lo spaccato per settori mostra che la risalita più ampia è venuto dal comparto manifatturiero e dal commercio, sebbene i livelli di entrambi i sotti-indici rimangano in territorio negativo.
Le aziende intervistate di entrambi i settori sono ancora piuttosto pessimiste in particolare a causa dei cambiamenti in corso nel comparto automobilistico e chimico; a ciò si aggiunge il rinfocolarsi delle tensioni tra Stati Uniti e Cina e del loro impatto sul commercio mondiale. L’utilizzazione della capacità produttiva nel manifatturiero è salita a 74,9% da 70,4%, ma rimane al di sotto della media storica (83,5%). Sevizi e costruzioni hanno segnalato un ulteriore miglioramento del morale.
Dopo una contrazione del PIL senza precedenti nel secondo trimestre, (-9% t/t), l’economia è vista rimbalzare parzialmente nel quarto estivo (+4% t/t in base alle nostre stime preliminari). In media annua il PIL tedesco è visto in calo del 6,3% nel 2020.
Area euro. La crescita annua di M3 è accelerata in giugno a 9,2%, da 8,9% in maggio. L’incremento è sostenuto da M1 (+12,6%) e dagli strumenti negoziabili (M3-M2), che accelerano da 5,7% a 10,1% a/a. Per quanto concerne le controparti degli aggregati monetari, i crediti alle famiglie sono cresciuti del 3% a/a (invariato), mentre quelli alle imprese non finanziarie sono rallentati dal 7,3% di maggio a 7,1% a/a.
Il credito al settore privato contribuisce per 5,1 punti alla crescita contro il 5,0 del credito al settore pubblico; quest’ultimo sta salendo a un ritmo del 13,6% a/a, livello superato in precedenza soltanto nel 2009.
Stati Uniti
– Contagi 4290237, nuovi contagi 55000, decessi 148201, guarigioni 1325804 (fonte: JHU).
– I nuovi contagi hanno segnato un rallentamento della crescita, visibile negli stati più colpiti (California, Florida e Arizona) con la variazione dei nuovi casi sui minimi rispetto alle ultime settimane.
Negli ultimi 14 giorni, i nuovi casi sono in aumento in 42 stati, stabili in 21 stati e in calo in 3 stati. I nuovi decessi sono in rialzo in 32 stati (fonte: NYT).
– La leadership repubblicana del Senato ha presentato un pacchetto di interventi per circa 1 tln di dollari. Le misure includono:
– Un nuovo trasferimento di 1200 dollari per contribuenti con reddito inferiore a 75 mila dollari, e in graduale riduzione per redditi al di sopra di tale soglia, in linea con il “recovery check” accreditato ad aprile.
Il trasferimento includerebbe 500 dollari per ogni dipendente, senza limiti di età (ad aprile il limite era per figli minori di 16 anni).
– Per la questione più spinosa dei sussidi di disoccupazione, si riduce l’integrazione di 600 dollari/settimana in scadenza il 31 luglio a 200 dollari/settimana fino a settembre, in modo da dare tempo agli stati per passare a un meccanismo individuale, che porti i sussidi a 70% del salario precedente (con un massimo a 500 dollari a settimana).
Funzionari di molti stati hanno segnalato difficoltà e tempi lunghi per reperire i dati necessari a erogare sussidi legati ai redditi individuali precedenti.
– Sostegno di 105 mld di dollari per scuole e università
– Espansione del Paycheck Protection Program (a sostegno delle piccole imprese) con altri 190 mld.
– 100 mld per attività stagionali e per aree a basso reddito.
– 16 mld per test per Covid-19.
– La proposta include anche 1,75 mld di dollari, su richiesta dell’amministrazione, per un nuovo edificio per l’FBI (non collegato a Covid-19).
Le misure complessivamente sono pari a circa un terzo della proposta democratica (3,5 tln di dollari). Oltre ad avere minori integrazioni ai sussidi, la versione repubblicana non include trasferimenti agli stati (pari a circa 1 tln di dollari per i democratici) e ha sostegno per le scuole pari a meno di un quarto (per i democratici, i fondi per le scuole sono pari a 430 mld).
L’amministrazione ha segnalato di essere disposta ad accettare un pacchetto compreso fra 1 e 2 tln di dollari, mentre una frangia di repubblicani vorrebbe misure più contenute, nel timore di un ampliamento eccessivo del deficit. Secondo Pelosi, presidente democratica della Camera, la proposta repubblicana è incompleta, non è formulata come un disegno di legge, e probabilmente non raccoglierebbe 51 voti repubblicani per la sua approvazione in Senato.
In modo salomonico, il presidente del Senato McConnell ha detto che gli Stati Uniti hanno un piede nella ripresa e uno nella pandemia, e il nuovo pacchetto deve bilanciare queste due forze.
Inizia ora la parte difficile dei negoziati, con un vincolo di tempo stringente per via della scadenza dell’integrazione dei sussidi. Il tentativo repubblicano di scorporare l’integrazione dei sussidi dal pacchetto e di approvare una soluzione temporanea difficilmente troverà una sponda fra i democratici.
I quattro precedenti pacchetti attuati nei mesi scorsi erano stati predisposti con negoziati a tre (amministrazione, leadership democratica e repubblicana). Pelosi ha dichiarato che il Congresso non chiuderà per la pausa estiva se non ci sarà un pacchetto approvato.
– Due senatori repubblicani (Romney e Collins) hanno segnalato che voteranno contro la nomina di J. Shelton a membro del Board of Governors della Fed, rompendo i ranghi di partito e giustificando la loro opposizione con le posizioni non ortodosse di Shelton su temi cruciali di politica monetaria.
I repubblicani possono perdere fino a tre voti in Senato per mantenere la garanzia di conferma di Shelton.
– Gli ordini di beni durevoli a giugno aumentano di 7,3% m/m (-10,8% a/a), dopo +15,1% m/m di maggio, mentre l’aggregato al netto dei trasporti è in rialzo di 3,3% m/m, dopo 3,6% m/m. L’incremento degli ordini è guidato dal segmento trasporti (+20% m/m), grazie al balzo del comparto auto (+85,7% m/m) che ha più che compensato la flessione dell’aeronautica.
Nel settore auto, gli ordini seguono il forte aumento della domanda registrato a partire da maggio. Gli ordini di beni capitali al netto di difesa e aerei sono in crescita di 3,3% m/m e limitano i rischi di calo degli investimenti nel 3° trimestre.
Le consegne di beni capitali al netto di difesa e aerei sono in rialzo di 3,4% m/m, con indicazioni di ripresa della spesa in conto capitale nel 3° trimestre, in linea con i segnali delle indagini regionali. L’andamento della crescita nella seconda metà dell’anno sarà probabilmente positivo, ma molto meno brillante rispetto alla dinamica dei mesi di maggio e giugno
Fonte: BondWorld.it